
A me pare invece che lo affermi eccome, perché, oltre a leggere ciò che riporto nell’immagine qui sopra, leggo anche a pagina 17 del suo libro di esordio nella paleoastronautica, sobriamente intitolato Il libro che cambierà per sempre le vostre idee sulla Bibbia (corsivo mio):
Questo primo capitolo vuol essere una sintesi di queste teorie – o forse sarebbe meglio dire di verità – che quando saranno definitivamente confermate determineranno la fine di una grande illusione
Forse mi sbaglierò, ma a me questa pare un’affermazione abbastanza categorica: parla di verità che saranno definitivamente confermate. Anche perché dice “quando”, non “se”, “saranno definitivamente confermate”.
Nella descrizione di un suo video caricato sul canale della sua casa editrice, si leggono parole inequivocabili:

Oppure, dal suo sito ufficiale:
Dico sempre che con la Bibbia l’unico atteggiamento corretto è “fare finta che”

Ho già dimostrato che il suo atteggiamento di fare finta che ciò che è scritto sia vero non è affatto l’unico, né tantomeno il più corretto. Anzi, non è proprio corretto in primo luogo! Esiste infatti il metodo storico-critico che è basato prima di tutto sulle prove concrete e che poi da esse trae le conclusioni. Ho già dimostrato che il procedimento da lui usato, che è quello tipico della paleoastronautica e della pseudostoria in genere, è molto più simile a quello teologico che a quello scientifico. Anzi, dato che la Chiesa stessa riconosce e adotta il metodo storico-critico, di fatto la paleoastronautica, nel momento in cui si attacca in modo acritico al testo, si comporta come i più fondamentalisti tra i religiosi.
Affermazioni che dicono praticamente che l’unico atteggiamento corretto sarebbe il suo, di fatto scoraggiano il lettore dal cercare altrove.
Inoltre ci sarebbe la questione con Bressanini, che ho già raccontato e che mostra a mio avviso tutt’altro rispetto all’umiltà e all’onestà intellettuale.
Inoltre ripete spesso che la storia andrebbe riscritta. Ma se le sue sono solo ipotesi, perché dice che vuole riscrivere la storia, che invece si scrive con le prove?
Fatto sta che la prima frase da me citata, quella sulle verità che attendono solo di essere confermate, mostra chiaramente il modus operandi che è tipico della paleoastronautica e della pseudostoria in generale: non si tratta di raccogliere tutte le prove a disposizione e poi farsi un’idea, come fanno gli storici accademici, ma di farsi un’idea a priori e cercare solo le “conferme”, cioè elementi decontestualizzati che, se si ignora tutto il resto, dànno l’illusione che stiano confermando l’idea che ci si era già fatti in partenza. Si tratta di un fenomeno cognitivo ben noto in psicologia, che però, se non se ne è consapevoli, rischia di portare fuori strada e far prendere cantonate che in questo caso possiamo definire galattiche.
Uno storico serio davvero interessato a una ricostruzione più vicina possibile alla verità deve tenere invece conto di tutte le prove, non solo di quelle che gli fanno comodo, ma anche e soprattutto di quelle contrarie alla propria ipotesi di partenza. Nelle varie discussioni su Internet ho spesso notato come i paleoastronautici più invasati ignorino del tutto le obiezioni scomode che vengono loro mosse e ripetano cose a cui si è già risposto in precedenza, facendomi venire il sospetto che quella di ignorare i dati scomodi sia proprio una questione di forma mentis. Per vedere fulgidi esempi di questo, rinvio ai commenti sotto al mio video di confutazione o anche al mio precedente post.

Nel frattempo, dopo aver scritto questo post, in una recentissima conferenza, sono state pronunciate queste parole testuali:
Facciamo finta che sia possibile […] e vengono fuori un sacco di cose che non solo sono vere, ma sono […] logiche e sensate.
Quindi è chiaro che il sottotesto sia quello che ci sarebbe una verità di fondo, cioè che saremmo stati creati dagli alieni, e che questa verità ci sarebbe stata nascosta da dei fantomatici teologi e lui invece, bontà sua, ce la starebbe rivelando. Negare che vi sia questo sottotesto vuol dire o non averlo seguito con attenzione, o essere in malafede oppure essere così infatuati del personaggio che si è creato da non voler vedere le cose scomode.
Tra l’altro, chiama il suo procedere «assolutamente scientifico».
Ancora, basta osservare il linguaggio corporeo e la sua gestualità o notare quante volte dice «questo è chiarissimo» o «assoluto»/«assolutamente», oppure «è inequivocabile»: è davvero il modo di parlare e di fare di uno che sta solo esponendo delle ipotesi? A me personalmente pare più il comportamento di un venditore che voglia convincere a tutti i costi la gente della bontà del proprio prodotto.
Infine, quando lascia intendere (neanche troppo velatamente) che chi è d’accordo con lui ha la mente aperta, mentre chi dissente è chiuso, colluso, invidioso, ecc.: a me non pare proprio che lasci molta libertà di scegliere e di decidere da che parte sarebbe la verità.
Insomma, ci sono molti esempi che mostrano che, in fin dei conti, fa solo finta di fare finta.

Wow! Pagine e pagine contra Biglinum. Niente niente hai maturato una piccolissima ossessione? 🙂
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Come ho scritto, queste pagine sono in risposta alle centinaia di fan di Biglino che nella loro ossessione hanno bersagliato me di letteralmente migliaia di messaggi sotto il mio video, via email e in questo blog. Non sono contro la persona di Biglino. Avrei scritto queste cose anche se l’autore fosse stato un’altra persona o più persone diverse.
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D’accordo. E’ comunque un bel po’ di tempo consacrato a questo lavoro. Non sono un fan di Biglino, ma apprezzo il suo tentativo di mettere in relazione testi antichi di varia origine e natura; tutto il resto è, per me, meno interessante. Al di là del fatto che abbia un fondamento oppure no, l’idea che raccontino tutti la stessa storia è molto appassionante, per chi ha una cultura classica.
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Il fatto è che non raccontano affatto la stessa storia. Per far sì che la raccontino bisogna mettere in atto pesanti decontestualizzazioni. Poi ognuno è liberissimo di credere quello che vuole. Però che io sappia non c’era una risposta aconfessionale alla paleoastronautica e mi sono sentito “in dovere” di porre rimedio, animato dalle intenzioni che ho dichiarato nel post di presentazione: https://cuscito.it/2017/10/17/presentazione/
Poi se vede la frequenza con cui aggiorno il blog e il canale YouTube, vedrà che il tempo è spalmato nell’arco di quattro e due anni rispettivamente e comunque non è dedicato affatto a una sola persona, ma alla pseudostoria in genere e a cosa succede se si prova a mostrare le prove che è sbagliata.
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Volutamente o no, Biglino ha creato una setta di fanatici 🙂
Per quanto riguarda le decontestualizzazioni, bisogna considerare che l’homo sapiens sapiens esiste da circa 35.000 mentre i più antichi documenti scritti risalgono a soli 3500 anni fa: per quanto ne sappiamo, miti e leggende dell’antichità potrebbero avere davvero un’origine comune, da collocarsi in un punto imprecisabile della preistoria. D’accordo, qualsiasi teoria in proposito sarà sempre priva di valide fondamenta, tuttavia occuparsene può rappresentare un buon esercizio per la mente – sempre che non si tenti di far passare quello che altro non è che un gioco intellettuale per una verità rivelata, come una religione.
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