L’odiatore

Uno di quei casi in cui il termine hater mi sembra particolarmente azzeccato. Si tratta di un fan accanito di Mauro Biglino, che mostra un’acredine nei miei confronti, che a mio avviso (ma sarò di parte io) è del tutto ingiustificata.

Per cominciare, mi accusa di cose che non ho mai detto, ad esempio che, come unica e sola argomentazione per confutare le tesi a lui care, avrei fatto leva sui miei titoli, cosa che non ho letteralmente mai fatto. Sfido chiunque a trovare una sola volta in cui abbia detto “ho ragione io e basta, perché io ho i titoli”.

Se qualche volta avrò preso il discorso, sarà stato solo a margine di un discorso già in piedi per conto suo, visto che le mie critiche alla teoria degli antichi alieni sono sempre state fatte nel merito e nel metodo.

Ho dimostrato con prove ciò che dico. Come si fa ad accusarmi di aver solo fatto leva sui miei titoli?

E quali evidenze concrete ci sarebbero a favore della paleoastronautica? E dove mettiamo tutte le evidenze che ho mostrato io, portando le foto dei dizionari e delle grammatiche di ebraico, mostrando e correggendo gli errori madornali di colui che con tanto zelo va difendendo? Quelli non contano?

Chi è che ha una tesi preconcetta, se non i paleoastronautici che da sempre hanno fatto cherry picking, scartando ogni singolo elemento che metta in dubbio l’ipotesi aliena? Chi è che non si convince neanche se presenti le prove, se non i paleoastronautici stessi che mi hanno attaccato anche quando ho mostrato concretamente gli errori del loro guru?

Ma stiamo parlando di uno che o ha evidenti problemi di comprensione del testo oppure un’attenzione selettiva fouri dal comune. Non lo dico per cattiveria, ma è una constatazione di alcuni dati di fatto, di cui ho due esempi eclatanti.

Il primo è dato da una discussione nata sempre sotto quel video, in cui un utente, goliardicamente, ha scritto un commento con qualcosa che non c’entrava niente con l’argomento, vale a dire una ricetta. Il Nostro riesce poi a scrivere questa perla:

Allora, nella seconda riga dice che la prima ricetta del 1954 «prevedeva un soffritto di cipolla», mentre nella prima riga dice «senza cipolla o altro» e che «era presente la panna». A me pare in contraddizione con quanto scrive dopo (penultima riga), cioè che furono i due miti (Carnacina e Veronelli) a suggerire l’aggiunta della panna.

La chiosa paternalistica finale, «a volte bisognerebbe sapere di cosa si parli per evitare brutte figure» fa particolarmente ridere detta da uno che discetta di grammatica dei masoreti senza saper distinguere una lettera ebraica dall’altra e che denigra riviste accademiche che non ha mai visto neanche in copertina.

Per tutta risposta alla mia obiezione (che per correttezza riporto nella sua interezza), il gentile signore riporta altri dati e altre date, insinuando che io non porterei mai citazioni nella mia autoreferenzialità (quando invece ho portato abbondantemente foto di grammatiche e dizionari di ebraico) e aggiungendo, nella sua tipica arroganza: «se lei soffre di analfabetismo funzionale posso solo consigliarle di curarsi».

Ora, non entro nel merito della cucina, ma mi limito a sottolineare come le mie obiezioni le avevo fatte in base a ciò che lui stesso ha scritto in quel commento precedente! Che poi lui nel commento precedente si sia contraddetto o non si sia spiegato bene o abbia esposto dei fatti parziali, è un altro conto, ma allora si copre ancora più di ridicolo quando taccia gli altri di analfabetismo funzionale.

Anche perché il secondo esempio è ancora più eclatante in questo senso. Guardiamo infatti cosa dice nelle ultime righe di questo commento, anche questo fregiato della sua tipica eleganza:

Quindi, secondo questo gentile signore, io per vivere sarei costretto ad occuparmi di cose che non hanno nessuna correlazione con la mia laurea e che quindi sarei invidioso.

E cosa farei davvero per vivere? Sentiamo il maestro della comprensione del testo, quello che fa scuola agli altri:

Quindi secondo lui quella da ricercatore sarebbe un’attività al massimo amatoriale che io millanterei perché nella vita farei tutt’altro. Peccato che il gentile signore abbia omesso tutto ciò che ho fatto dal 2004 in poi, cioè che mi sono iscritto all’università, mi sono laureato (triennale e magistrale), ho conseguito un dottorato di ricerca, avevo fatto già due anni come ricercatore all’Università del Salento e, oltre a una collaborazione in un progetto di ricerca presso la Vanderbilt University, avevo cominciato un altro progetto di ricerca, tuttora in corso, presso il Sophia Centre della University of Wales Trinity Saint David. Insomma, sul curriculum che lui stesso dice di aver “letto bene” (e meno male!), è scritto a chiare lettere che ora faccio il ricercatore in un ambito perfettamente inerente con i miei studi.

Tutto questo, il gentile signore lo ha bellamente ignorato, per inventarsi la storia che io adesso nella vita starei facendo qualcosa di diverso rispetto a ciò per cui ho studiato e che, pieno di invidia e di rancore, adesso mi starei vendicando contro il suo Maestro. Più avanti porterò un altro esempio del fatto che, forse, quello pieno di rancore è lui.

Ah e a proposito di fare scuola, si permette pure di fare il maestrino sulla punteggiatura altrui:

Ecco, però, come reagisce quando qualcuno tratta lui allo stesso modo in cui lui tratta gli altri:

Notare come in poche righe non riesca a fare a meno di fare attacchi acidi del tipo «per usare un esempio appena più complesso di un disegnino». Mi dà l’impressione di una persona insicura che deve per forza sminuire l’altro. Non mi è chiaro, peraltro, di cosa dovrei vergognarmi.

Ovviamente si è attaccato al fatto che sul curriculum è scritto che di certe cose (web design, ecc.) me ne occupo ancora nel presente, cosa che non ho aggiornato in quanto, se dovesse presentarsi l’occasione di un lavoro del genere, non lo rifiuterei. Ma da lì a dire che sarebbe quello il mio lavoro e da qui a farsi il film che io sarei mosso da astio e invidia, mi sembra l’ennesimo volo pindarico tipico dei fan della paleoastronautica.

L’astio mi sembra invece che lo coltivi lui nei miei confronti, per arrivare a sminuire il mio lavoro:

Intanto era un testo finora inedito in italiano, e sfido il suo Guru e anche lui stesso a leggerlo e a capirci qualcosa. È il primo testo originale di medicina che non sia una copia di una copia di testi latini, per cui riveste un’importanza unica nella storia della medicina, non solo ebraica. Inoltre, il gentile signore ha ovviamente dimenticato di menzionare altre mie pubblicazioni:

  • la prima traduzione in assoluto di un testo astronomico ebraico noto come Barayta de-mazzalot;
  • una nuova ipotesi, fino a quel momento inedita, sul Sefer Yeṣirah, libro proto-qabbalistico che rivestirà un’importanza fondamentale;
  • uno studio, con un’ipotesi inedita, su un elemento cosmico che appare in diversi testi astronomici medioevali, non solo ebraici.

Così come il gentile signore, dall’alto di non si sa quale formazione, è arrivato a denigrare un’intera rivista accademica di fascia A, ignorando nella sua arroganza l’importanza delle comunità ebraiche dell’Italia meridionale durante tutto il Medio Evo.

Insomma, la lista potrebbe continuare, ma tanto penso si sia capito che il soggetto in questione omette tutto ciò che gli dà torto e distorce i pochi dati che potrebbero essere d’appoggio ai suoi preconcetti e li distorce in modo da denigrare il mondo accademico senza nessuna cognizione di causa. Insomma, il tipico modo di fare dei paleoastronautici da più di sessant’anni a questa parte.

Il fatto è che tutte le volte che ho tirato in ballo i miei titoli e la mia attività accademica è stato proprio quando quelli come lui hanno fatto insinuazioni e illazioni gratuite sulla mia preparazione. Comincio il mio primo video elencando i miei titoli solo perché sotto il mio primissimo video che ho fatto da WannaBeBuddha, quelli come lui già cominciavano a dire che avrei solo una triennale (sarebbero comunque tre anni in più di Biglino) o a mettere in giro altre falsità sul mio conto. Ora l’ho appena fatto di nuovo perché è stato il gentile signore a insistere costantemente sui miei titoli, non io.

Notare come attacca un’altra persona parlando di «limitata capacità di analisi critica» e, chiamandomi «Guru», tacciandolo di scarso spirito critico, quando poi è lui il primo a ripetere a pappagallo le biglinate, tipo quella, che gli ho corretto, secondo cui i masoreti avrebbero inventato la grammatica ebraica per introdurre il monoteismo. Poi tanto “non gli interessano” (concetto da lui espresso con la sua tipica eleganza) le mie traduzioni che è stato lui il primo a tirarle in ballo.

Dove io abbia avuto l’atteggiamento tronfio di «[è] così perché lo dico io e quanto affermano gli altri sono tutte [baggianate]» (ho aggiunto l’accento su è e modificato il suo stile, troppo elegante per questo blog), lo sa solo lui.

Tanto è forte l’astio nei miei confronti, che pure quando deve fare un complimento a qualcuno (in questo caso Massimiliano Paleari) non perde occasione di attaccarmi sul personale:

Forse sono di parte io, ma francamente non penso di avere dei modi da pallone gonfiato. Poi, vabbè, forse non sta a me dirlo, ma le critiche vanno bene quando sono costruttive. Una roba del genere mi sembra solo un attacco gratuito.

La ciliegina sulla torta è stata quando a un certo punto è andato a piangere dal suo amato “Mauro”:

Riservo il testo integrale della mia risposta a un altro articolo, qui mi limito a segnalare la sua contro-risposta:

Quanto devi stare male per denigrare una persona morta più di mille anni fa e che, lungi dall’essere un semplice “praticone”, ha precorso i tempi con speculazioni sull’uomo microcosmo, che riaffiorerà in Europa solo due secoli più tardi? Per la cronaca, lui è l’unico puntino rosso in territorio italiano in queta mappa degli intellettuali più importanti nella seconda metà del primo millennio:

Tornando alle altre perle dell’odiatore: ove avrei usato argomenti fantoccio? Dove avrei distorto ogni argomento altrui fino a significarne l’esatto contrario? Dove avrei millantato cose che non ho mai fatto? Dove sta scritto che la conferenza durava mezz’ora e che sarebbe stata organizzata per riempire un buco?

A me sembra tutto surreale, perché il tizio sembra davvero convinto della mia presunta disonestà intellettuale. Eppure, come ho dimostrato negli anni, dovrebbe rivolgere a Biglino letteralmente tutte le accuse che ha rivolto a me:

  • essere autoreferenziale:
    • è Biglino quello che ha sempre detto, in modo autoreferenziale, che il suo metodo sarebbe l’unico onesto intellettualmente;
    • è Biglino quello che ha un atteggiamento alla Marchese del Grillo del tipo “io so’ io e gli altri non sono un…” e si veda la risposta che ho riportato qui sopra: «Non ci risulta che abbiano pubblicato saggi o traduzioni bibliche ufficialmente accreditate a differenza di Mauro Biglino»;
    • è Biglino quello che, alla domanda «se io non ho nulla da perdere, cosa mi impedisce di mentire su determinate cose?» lui risponde, in modo totalmente autoreferenziale, «la mia dignità», come si può sentire qui;
    • è Biglino quello che ammette candidamente di non avere nessuna prova di ciò che dice, per cui se questa non è autoreferenzialità, allora non so cosa lo sia – ah e per la cronaca, quello che taccia me di scarsa eleganza, in quel punto dice «scusate io mi inc***o», il che non mi scandalizza, ma non faccia poi delle paternali tanto altezzose quanto ipocrite;
  • usare argomenti fantoccio per far dire alle persone l’esatto contrario di ciò che sostengono davvero:
  • millantare crediti accademici che non si hanno:
    • ho già parlato altrove del fatto che Biglino si è fatto chiamare “professor” in una diretta con Davide Bolognesi;
    • far credere di essere invitato in un contesto accademico, quando invece si tratta di un club privato menzionato pure su Tripadvisor – come si vede dai commenti, i suoi seguaci hanno frainteso, ritenendolo un luogo strettamente legato alle università di Oxford e Cambridge e lui non corregge, forse perché il fraintendimento è voluto?
    • allo stesso modo, non l’ho visto mai correggere quando lo chiamano “dottore” o “professore” – solo una volta, all’inizio della già citata intervista con i due rapper, l’ho sentito dire «lasciamo stare “professore” perché evoca scenari…», che lascia intendere che potrebbe essere chiamato “professore”, ma lui preferirebbe di no, quando invece l’unica risposta intellettualmente onesta sarebbe stata quella di specificare che non si è professore e neanche dottore, visto che non ha neanche la laurea, anche perché poi si procede a dire peste e corna del mondo accademico, accusando di essere corrotto per nascondere la verità;
    • per avere ragione su Bressanini, ha menzionato centri di ricerca inesistenti e chiamato “dottore” uno che si vanta di aver lasciato la scuola a otto anni;
  • usare sofismi:
    • è Biglino quello che fa del non sequitur il suo modo di argomentare priediletto: in che modo evocare Schliemann darebbe credibilità a quanto dice lui?
    • è Biglino, alla richiesta di prove, che se ne esce con esempi che non c’entrano niente, tipo il bosone di Higgs, che riguarda la fisica, non la storia;
    • se la Bibbia è stata manipolata, che senso ha prenderla alla lettera?

Perché il gentile signore non va a spulciare il curriculum di Biglino come ha fatto (male) col mio e non va a contestare a lui ciò che ha fatto in passato? Perché nel mio caso il passato ha importanza e nel caso di colui che va difendendo no? Quando è stata l’ultima volta che Biglino ha fatto una traduzione?

Perché una traduzione interlineare dovrebbe essere chissà quale traguardo, mentre l’edizione di testi inediti sarebbe di poco conto?

Poniamo pure che il mio contributo alla ricerca sia di poco conto, ma è sempre molto di più di quanto non abbiano contribuito tutti gli autori di paleoastronautica messi insieme: nessuno di loro ha mai scoperto nulla di concreto o tradotto nessun testo inedito.

Inoltre, perché lui stesso è il primo a lanciare accuse nei miei confronti, senza mai documentare, come ha fatto invece con la questione della panna nella carbonara, mostrando quindi che, quando vuole, è in grado di farlo?

Concludo con questo consiglio, che tutti noi, lui incluso, dovremmo seguire:

[ Discutere di paleoastronautica su Internet (parte terza) ]

Lascia un commento

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑