Anche questo è falso. O meglio, al massimo è una mezza verità. Ha fatto un incontro con dei teologi di varie religioni, di cui alcuni sono anche studiosi, ma non sono laici. Il famoso incontro con i teologi a Milano nel Marzo 2006, la cui trascrizione è disponibile sul suo sito ufficiale, si è svolto in questa maniera: la moderatrice ha posto delle domande a cui hanno dovuto rispondere tutti, Biglino in primis, con un determinato tempo a disposizione; in seguito ci sono state le domande dal pubblico. Ora, chiedo ai tanti che sostengono che questo incontro sia stato un confronto da cui Biglino è uscito vittorioso: visto che neanche una volta si è entrati nel merito delle sue teorie, come potete dire che ne sia uscito vittorioso? Visto che non c’è stato tutto questo dibattito tra i vari partecipanti, come lo si può chiamare confronto? Non si sono praticamente parlati tra loro e, soprattutto, non si è entrati proprio nel merito delle teorie di Biglino, che alcuni degli altri relatori neanche conoscevano, e le domande erano preconfezionate.
Ecco le domande poste dall’intervistatrice, Sabrina Pieragostini, tratte dal resoconto del convegno pubblicato dalla Uno Editori:
- Come sapete con certezza, quindi non si parla di ipotesi, di supposizioni o di atti di fede, ma come sapete con certezza dell’esistenza di Dio? Cosa sapete su Dio? E quali sono le fonti di queste vostre conoscenze?
- La Bibbia va letta in modo letterale oppure metaforico? E come fa un credente a distinguere i passi da intendere in modo letterale da quelli che invece dovrebbero essere letti in chiave allegorica?
- Tralasciando il tema spinoso delle diverse interpretazioni, vi chiedo ora se esistono traduzioni bibliche che non sono condivise da tutti. E, se ci sono, quali sono le traduzioni più contestate o contestabili?
- Come sappiamo che è davvero esistito un peccato originale e che le sue conseguenze hanno coinvolto l’umanità intera?
Domande dal pubblico, prese dalla terza parte del resoconto:
- Dopo la guerra santa contro i Madianiti vi è la spartizione del bottino. A Yahweh spettano buoi, agnelli e trentadue vergini. A quale scopo?
- Quindi come si può giustificare questo Dio, diciamo così cattivo, vendicativo, se davvero può essere un dio una persona del genere?
- Perché se Dio è un Creatore Universale però poi ha scelto un solo popolo, quello ebraico, e – insistono i nostri ascoltatori – ha massacrato tutti quanti gli altri? Perché questa scelta di un unico popolo se è un Dio universale?
- Quindi c’è questa discussione sul termine olham? [in realtà la “h” in ‘olam non ci va]
- Riguardo Adamo: è uno di quei passi della Bibbia da leggere in chiave allegorica evidentemente, perché ora sappiamo, no, come l’uomo è venuto sul pianeta. Ma secondo la lettura biblica si può davvero parlare di creazione di Adamo?
Ora, dove si è parlato delle teorie di Biglino? Dove si è entrati nel merito? Nelle risposte, Biglino ha affermato di prendere tutto alla lettera, ma nessuno dei teologi ha contestato, un po’ perché il tempo era limitato e dovevano rispondere direttamente alle domande, un po’ perché, probabilmente, non conoscevano in dettaglio tutto ciò che scrive o dice nelle conferenze. Quindi, che non sia stato contestato non vuol dire nulla, di per sé.
Sta di fatto che non si sono discusse le sue traduzioni di ruaḥ come “disco volante”, ṣelem come “DNA” e corbellerie varie.
Quindi come si fa a chiamarlo seriamente “confronto”? Come si può chiamare seriamente “confronto” un indegno teatrino con tifoseria che neanche gli ultrà negli stadi?
Anche nel recente incontro con Piergiorgio Odifreddi, non si è entrati minimamente in modo approfondito nelle sue teorie, ma si è parlato in modo vago e generico e su cui il matematico ha semplicemente detto che non è d’accordo. Alla fine dell’incontro, quando non c’era più tempo per il dibattito, si è presentata l’ennesima baggianata paleoastronautica, secondo cui gli egizi avrebbero avuto conoscenze tecnologiche avanzate e su cui, appunto, Odifreddi non poteva più rispondere, se non farsi una risata.
Anche quando parla del suo testo accettato in un’università straniera in realtà potrebbe essere benissimo che un amico suo o di qualche co-autore abbia ordinato il libro per conto della biblioteca universitaria. Quindi un annuncio del genere potrebbe anche solo essere del puro marketing. Ma concediamo il beneficio del dubbio e facciamo finta che una prestigiosa università straniera abbia accettato come libro di testo un volume contenente ricerca non sottoposta a revisione paritaria.
Ha anche collaborato con specialisti di giurisprudenza (o storia o filosofia del diritto), ma, che io sappia, mai con ebraisti laici.