Come fa ad essere scomoda a un laico la semplice reinterpretazione di un testo? Come fa il testo biblico o un qualsiasi altro testo a provare che saremmo stati fatti dagli alieni?
Esistono migliaia di libri e di film che parlano di Babbo Natale. Stando a questa logica di fidarci ciecamente dei testi, dovremmo pensare che sia vero che c’è un tizio che va in giro su una slitta volante a distribuire doni in una notte sola?
Io faccio solo notare che quello che dice lui prevederebbe una serie incredibile di eccezioni: che il termine raqi’a indicherebbe una diga, che me’orot indicherebbe dei sistemi di illuminazione artificiali, ṣelem il DNA, ruaḥ un mezzo volante o naḥaš uno scienziato alieno, guarda caso, solo nei punti in cui fa comodo alla sua dottrina. Perché infatti non spiega prima con che criterio decidere quando avrebbero i loro significati normali e quando quelli che suggerisce lui, ma lo fa a posteriori, traducendo un po’ come pare a lui quando pare a lui. Ma questo è l’esatto opposto di una traduzione letterale e di “limitarsi a leggere ciò che c’è scritto”.
Se poi al mio lettore o al mio ascoltatore è scomodo quello che scrivo e dico, a me non cambia nulla. Voglio solo avvertire chi fosse interessato che le sue traduzioni non sono affatto letterali come le vende, poi ognuno decida come vuole.
Ma poi, basti guardare quanto vendono i libri di paleoastronautica o di “storia alternativa” (cioè di pseudostoria) e confrontarli con i dati di vendite dei testi accademici. Dove sarebbe la scomodità di queste teorie? Se fossero scomode, venderebbero così tanto e dappertutto? Se il mondo accademico vuole sopprimere la Verità scomoda, com’è che vengono tagliati continuamente fondi alle facoltà umanistiche?
Stando a questi dati di fatto incontrovertibili, cos’è veramente comodo e cosa è veramente scomodo?