7. “Sei chiuso di mente, bisogna aprire la mente”

Certo che bisogna aprire la mente, ma infatti ho detto più volte che da ragazzino mi ero avvicinato a queste tematiche. Poi ho deciso di sentire l’altra campana, chiedendomi come mai gli storici non prendessero neanche in considerazione certe idee. Ora che ho visto entrambi i lati della questione, sono contento di non aver trovato nessun complotto, ma che più banalmente la paleoastronautica, come tutta la pseudostoria, è fatta di teorie fatte male proprio a livello metodologico e la colpa di questo è solo degli autori. Autori che peraltro non si confrontano con gli studiosi nel merito delle loro teorie, ma le vendono direttamente al grande pubblico, dicendo quello che vuole sentirsi dire, tanto quanti possono giudicare con cognizione di causa se le teorie siano valide o no?

Quindi a me che ho deciso di sentire entrambi i punti di vista (quello “alternativo” e quello “ufficiale”), sentirmi rivolgere l’accusa di chiusura mentale da chi si è solo informato tramite gli “alternativi” e basta, non può che far sorridere e indurmi a rigirare l’accusa al mittente.

Quando un autore non porta nessuna prova ma tutto quello che fa per argomentare è dire “devi aprire la mente”, a me pare solo che voglia dire “accetta quello che ti dico senza farti troppe domande”. Mi pare un po’ manipolatorio dire che “se credi a quello che dico io sei aperto di mente, se no, sei chiuso e indottrinato”. Dato che nessuno vuole sentirsi dare dell’indottrinato, uno potrebbe sentirsi spinto a credere alle baggianate proposte dall’autore di turno. “Apri la mente” è il nuovo “devi avere fede”.

Per me, aprire la mente vuol dire essere disposti a cambiare idea quando vengono fuori le prove contrarie. Non mi si può chiedere di aprire la mente verso cose non dimostrate o a interpretazioni personali spacciate per letture letterali. Essere aperto di mente non vuol dire essere aperto a qualsiasi baggianata venga in mente al ciarlatano di turno. Perché, a questo punto, non essere aperto alla possibilità che esista Babbo Natale?

Piuttosto a me pare che la chiusura mentale sia continuare a essere della stessa idea, anche quando gente più esperta di te ha dimostrato che ti sbagli e a voler insistere sulle tue posizioni anche quando l’autore stesso di un articolo ti dice che non l’hai capito.

Ma al di là di ciò, anche parlando più in generale, quello che fanno gli storici seri è studiare in modo approfondito il contesto storico che ha prodotto i testi che si stanno studiando, in modo da calarsi quanto più possibile nella mentalità e nell’orizzonte culturale dell’autore. Questo per me è apertura mentale.

È invece chiusura mentale proprio il voler intepretare testi composti a distanza di migliaia di chilometri e di anni da noi con i concetti con cui noi abbiamo familiarità, quali ad esempio i dischi volanti o l’ingegneria genetica. Ma non abbiamo nessunissima garanzia che quello con cui noi abbiamo più familiarità sia necessariamente quello che intendevano gli autori dei testi che stiamo studiando. Anzi, proprio al contrario, in mancanza di prove a supporto, è molto più facile pensare che sia la lettura paleoastronautica quella chiusa mentalmente, perché non fa nessuno sforzo di calarsi nell’ambiente che ha prodotto il testo, anzi vuole forzare quest’ultimo calandolo a forza nel nostro tempo.

Questo, per me, è il massimo della chiusura mentale.


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